lunedì 28 settembre 2015

Charles Dickens

"Abbi un cuore che mai indurisce,
un carattere che mai si stanca,
ed un tocco che mai ferisce..."

mercoledì 25 marzo 2015

vecchia sala operatoria di Londra con soffitta delle erbe e cure medicinali (Museo)

Poco tempo fa sono andata in un museo spettacolare di Londra, dove vi era una sala oparatoria e una soffitta delle erbe.
Erano sorprendenti, l'odore delle erbe e lo stile della soffitta....poi i brividi per la vecchia sala operatoria con tutti gli strumenti  grezzi, antichi e così grossolani.
Se mai vi capitasse di andarci ne rimarrete stupefatti.
Posto le foto che ho fatto a questo piccolo tesoro.















domenica 22 marzo 2015

Farmaco miracoloso per dimenticare i ricordi??



Oggi pubblico un pezzo del "futuro della mente" di Michio Kaku davvero molto interessante.

Alcuni scienziati stanno ora studiando gli effetti di alcuni farmaci in grado di cancellare i ricordi spiacevoli o traumatici che perseguitano e tormentano le menti delle vittime di traumi psicologici.

Nel 2009 alcuni scienziati olandesi guidati da Merel Kindt hanno annunciato di aver scoperto una nuova applicazione del propranarolo (farmaco di indicazione specifica contro l'ipertensione) farmaco già noto che potrebbe rivelarsi "miracoloso" per alleviare il dolore associato ai ricordi traumatici. Il propranarolo non induce un'amnesia, però è in grado di alleviare il dolore associato al ricordo dell'evento rendendolo più facile da gestire, i suoi effetti sarebbero visibili solo dopo tre giorni.

La notizia ha avuto un grande impatto sui media.

Ma riportare un evento alla memoria modifica il ricordo stesso, e in ciò potrebbe risiedere la ragione dell'efficacia del farmaco: la capacità del propranarolo di interferire con l'assorbimento di adrenalina è noto, e questo neurotrasmettitore svolge un ruolo chiave nella creazione dei ricordi a lungo termine, che sono spesso il risultato di eventi traumatici. Senza l'adrenalina il ricordo si affievolisce.

Il capitolo non si conclude qui, potete trovare questo libro davvero intenso e interessante on-line e leggere il capitolo sei per intero.

Il punto è: voi sareste d'accordo?

Un farmaco che cancella i ricordi o perlomeno li offusca privandoci delle emozioni al riguardo? Seriamente? Io capisco tutto, la scienza DEVE andare avanti, ma non cambiando la nostra natura.

Personalmente credo che i ricordi, brutti o belli, siano ormai parte di noi e ci aiutino a correggere gli errori o perlomeno a costruire la nostra identità.

Parlando per me, ovviamente credo che traumi come lo stupro o un lutto siano qualcosa di atroce e un farmaco per alleviare il dolore al solo ricordo dell'evento non sarebbe una cosa del tutto sbagliata, ma si sa, la scappatoia, la strada facile molto spesso ci porta a commettere gravi errori.

E se non solo offuscasse il nostro ricordo traumatico ma anche cambiasse noi stessi, saremmo più freddi? più duri? e le nostre emozioni? scomparirebbero?

Sinceramente lascio aperta l'ipotesi che questo farmaco possa essere una buona cosa, ma come ho detto lottare è fondamentale e nella vita vera non ci sono, o almeno non sempre, scappatoie.

sabato 21 marzo 2015

neuroscienze e amore



Oggi si parla dell'amore.

L'amore, che cosa sorprendente, non esiste cosa al mondo che possa superare il dolore e il piacere che ricaviamo da esso.

Ce lo hanno spiegato Pablo Neruda con i suoi infiniti sonetti, a modo suo anche Catullo, le canzoni di Madonna, i libri di Sparks e le tenere commedie americane...ma la scienza?

Beh ecco, adesso anche la scienza :)




Una ricerca della University of Science and Technology of China di Hefei in collaborazione con l’ateneo americano Ichan School of Medicine di Mount Sinai (New York) è la prima a cercare di ottenere prove empiriche delle alterazioni cerebrali collegate all’innamoramento. Lo studio, pubblicato su Frontiers in Human Neuroscience, ha dimostrato, grazie all’uso della risonanza magnetica funzionale a imaging (fMRI), che diverse aree del cervello delle persone innamorate presentano infatti un aumento dell’attività.

I ricercatori cinesi hanno selezionato un gruppo di cento volontari (tutti studenti della Southwest University di Chongqing) di entrambi i sessi, suddividendoli in tre gruppi: gli innamorati, coloro che avevano appena concluso una relazione e coloro che non avevano mai avuto una storia d’amore vera. Agli appartenenti a tutte e tre le tipologie è stato chiesto di cercare di non pensare a nulla in particolare mentre venivano sottoposti alla fMRI. I dati raccolti hanno dimostrato che gli innamorati presentavano un aumento (proporzionale alla durata dell’amore e collegato alla ricompensa, alla motivazione, alle relazioni sociali e alla gestione delle emozioni) dell’attività di una dozzina di aree cerebrali, tra le quali la corteccia cingolata anteriore dorsale, l’insula, l’amigdala, la giunzione temporo-parietale, il nucleo caudato e il lobo temporale. Per i volontari che si trovavano oltre la fine di una relazione amorosa, invece, maggiore era il tempo trascorso senza amore e minore risultava l’attività delle stesse aree cerebrali.

I single, infine, sono risultati simili nelle loro reazioni cerebrali alla seconda categoria, a dimostrazione che quello che causava l’aumento di attività cerebrale nel gruppo degli innamorati era proprio l’amore romantico. «Il nostro studio- ha dichiarato Xiaochu Zhang, a capo della ricerca - fornisce la prima prova delle alterazioni dell’architettura sottostante del cervello correlate all’amore e i risultati gettano una nuova luce sui meccanismi dell’amore».


E chi lo avrebbe mai detto???? scienza e amore che se ne vanno a spasso insieme come una coppietta innamorata.

domenica 14 settembre 2014

chi l'ha detto che il cervello quando dorme...dorme?


Savo tranquillamente facendo biologia quando...mi sono ricordata accidentalmente di avere un blog,  io ricomincerò (lo giuro) ad occuparmi di questo blog, che nessuno si filerà, per davvero!
Cominciamo con una notizia davvero simpatica ed interessante di uno dei miei giornali preferiti...dum dum dum (rullo di tamburi in sottofondo) LE SCIENZE!!
Chi l'ha detto che il nostro bel cervellino bacato quando dorme...dorme? Il nostro cervello come ben sappiamo è uno dei più grandi misteri dell'esistenza insieme al cosmo, da quando l'uomo è nato ha cercato di capirlo meglio per, beh per scoprire tutti i suoi segreti.
Anche quando dormiamo il cervello può eseguire complessi compiti linguistici, come quello di classificare per categorie le parole, e forse perfino calcoli matematici.
Lo ha dimostrato un gruppo di ricercatori del Laboratorio di scienze cognitive del CNRS francese, a Parigi e dell'Università di Cambridge, che illustrano il loro studio in un articolo pubblicato su "Current Biology"
Nella prima fase dello studio Sid Kouider e colleghi hanno chiesto ai partecipanti di classificare alcune parole come animali o come oggetti premendo un tasto con la mano destra o sinistra, a seconda dei casi. Per tutta la durata del compito, protratto fino a quando la reazione dei soggetti non è diventata automatica, l'attività cerebrale dei soggetti è stata registrata su un elettroencefalogramma, permettendo ai ricercatori di calcolare il cosiddetto “potenziale di prontezza lateralizzato” (LRP), un marcatore elettrofisiologico che indica che il soggetto si sta preparando a fornire la risposta allo stimolo e quale mano sta per usare, dato che per muovere la mano destra si attivano i motoneuroni dell'emisfero sinistro, e viceversa.




Schema dell'esperimento. Nel sonno (in basso) i centri impegnati nella classificazione delle parole rispondono allo stimolo come durante la veglia (in alto), solo la mano non si muove (Cortesia S. Kouider et al./Cell)I soggetti sono stati poi portati in una stanza buia, fatti sedere su una comoda poltrona, ed è stato chiesto loro di continuare a classificare le parole ascoltate, fino a che si addormentavano. La proposta di nuove parole da classificare e la registrazione dell'attività cerebrale sono continuate anche durante il sonno.

L'analisi dell'attività cerebrale dei dormienti e il confronto con quella rilevata mentre eseguivano il compito da svegli ha quindi mostrato che il cervello dei partecipanti continuava a impegnarsi anche nel sonno, reagendo con la stessa precisione, sia pure più lentamente. Ovviamente la risposta era confinata alle aree cerebrali impegnate nella classificazione delle parole e di pre-allerta dei motoneuroni, dato che nel sonno l'attività di questi ultimi è bloccata da specifici circuiti di controllo (a meno che non si soffra di sonnambulismo).

Ciò dimostra, osserva Kouider, che l'elaborazione vocale e altri compiti complessi "possono essere eseguiti non solo senza essere consapevoli di ciò che si percepisce, ma anche senza essere coscienti."

Secondo il ricercatore l'elaborazione inconscia non è limitata dalla complessità del compito, ma dalla possibilità o meno di renderla automatica. Si può anche immaginare, prosegue Kouider, che un valente matematico, addormentandosi mentre pensa a qualche equazione, possa continuare a identificare la correttezza dei calcoli durante il sonno.



Ta dà...ecco il sito dove prendo tutte le mie informazioni segretissime :) http://www.lescienze.it


lunedì 2 giugno 2014

Menti Manipolate

Noi, a detta di David Icke, abbiamo un emisfero del cervello destro e uno sinistro, collegati da un "ponte"chiamato corpus callosum. Si ritiene che questo "ponte" consenta ai due emisferi di "comunicare" tra loro, operare insieme e renderci individui dal "cervello completo".
Tuttavia, la maggior parte delle persone non lo è. La struttura e la natura della società umana sono specificatamente finalizzate a impedirlo.
Le funzioni dei due emisferi cerebrali sono molto differenti.
Il cervello sinistro è logico e razionale e decodifica in sequenza le informazioni presenti nell'ORA.
Fondamentalmente è da li che deriva il concetto di "tempo". Più velocemente il cervello sinistro decodifica questa sequenza e più in fretta il tempo sembra trascorrere e viceversa.
L'emisfero sinistro è analitico e oggettivo (le cose esistono solo se posso toccarle, vederle, sentirle...). E, aspetto fondamentale, decodifica la realtà suddivisa in parti invece che complessivamente. 
Noi viviamo dentro una realtà basata sul cervello sinistro, ottenuta indirettamente attraverso la manipolazione.
Nell'emisfero destro, invece, vive ciò che è indipendente, non prestabilito, intuitivo, l'ispirazione artistica e creativa di ogni tipo.
La parte destra del nostro cervello unisce ogni cosa. Percepisce "insieme" e non singole parti. Mentre la parte sinistra vede puntini scollegati la parte destra riesce a capire come unirli.
Sempre secondo Icke, Il sistema di controllo vuole relegarci ed imprigionarci. Chi lo rappresenta non vuole che la parte destra colleghi tra di loro i puntini e veda l'immagine completa e neppure che esprima spontaneità e unicità, dal momento che uniformarsi e conformarsi  è essenziale affinché i pochi possano esercitare il controllo di massa.
L'emisfero destro e quello sinistro non sono il "buono" ed il "cattivo", infatti, affinché possiamo avere il meglio dai due, i due dovrebbero lavorare insieme.
Questa teoria è davvero interessante a mio parere, come ho già detto è scritta da David Icke, il famosissimo giornalista e conferenziere patito delle cospirazioni, di cui mia madre è follemente innamorata, e se fosse vero che il mondo abbia un disperato bisogno di manipolare le menti dei 6 miliardi e passa di persone che abitano la terra? beh sarebbe un po' inquietante, ma cosa al mondo non lo è? abbiamo sempre saputo che noi non usiamo al 100% il nostro cervello, ma che dipenda da un programma manipolatorio del nostro stesso mondo...beh (di nuovo) questo fa pensare e anche molto.

domenica 1 giugno 2014

Riflessioni sul Bene ed il Male


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« Sia sul piano scientifico che su quello morale, venni dunque gradualmente avvicinandomi a quella verità, la cui parziale scoperta m'ha poi condotto a un così tremendo naufragio: l'uomo non è.  veracemente uno, ma veracemente due. »
Una delle più belle frasi tratte dal libro "Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr. Hyde", a mio parere nessun libro che ho letto finora è riuscito così bene a sottolineare la natura dell'essere umano, la bestia e l'uomo, che a volte è solo bestia...
Riflettendoci ogni persona che abbiamo conosciuto (compresi noi)  ha mostrato un'altra faccia, una faccia che nascondeva al mondo, una natura che poteva creare problemi, riluttanza e spregio.
Ma avere più personalità è parte dell'essere umano, per me è un caso patologico...ma tralasciando questo, non è la prima volta che sentiamo dire le parole bene e male, due parole ormai usate senza contegno e intelligenza, eppure se studiate e capite bene nascondono un significato enorme, o nessun significato. Tutti hanno una parte che lotta per uscire e di certo non può essere tenuta a bada per sempre, quella parte che vorrebbe prendere a schiaffi il mondo o bruciare tutto, l'importante è saperla tirare fuori nei momenti adatti dove un po' di cattiveria per difendersi serve o per conquistare qualcosa a cui davvero tieni.
La mia parte oscura è stata a zonzo un bel po' e ha combinato qualche guaio non del tutto innocente, ma proprio in quei momenti mi sorgeva un dubbio...perché il bene è giusto e il male no? chi l'ha deciso? La Bibbia? no...questa cosa del bene è nata prima, per vivere insieme pacificamente? forse si, ma allora come le spiegate le guerre? La verità secondo me è che il bene e il male sono solo la solfa ormai convenzionale che è solo il frutto di  quello che gli esseri umani vogliono, decidono e pretendono per i loro scopi, perché quante azioni malvagie  sono state commesse in nome del bene e della pace? infinite, quindi se non hai una fede precisa, a chi devi dar retta? io ovviamente sono cattolica e credo nelle regole del mio Signore, ma come potrei spiegare ad una persona non credente cosa sono il bene ed il male se non esiste una definizione o una spiegazione valida? certo c'è la storia dello Yin e Yang, ma ragazzi! Lì è reso piuttosto bene che il bene ed il male non esistono, pero' mettono le tenebre e la luce che sono la cosa che più gli assomiglia e pensi che più o meno siano la stessa cosa eppure è assolutamente sbagliato secondo la cultura cinese, quindi dovrei credere che non esistano? e allora perché non potrei mai fare alcune cose con la coscienza che mi ritrovo e perché non posso lasciare che la parte mostruosa di me non esca fuori se non in poche eccezioni, quando è proprio indispensabile? sai quanti omicidi e mutilazioni ci sarebbero? e ritorniamo alla teoria del lavaggio del cervello globale fatto dall'umanità stessa. Nulla..non c'è niente da fare, questo è uno dei misteri che rimarranno nella mia testolina a volte un po' bacata, sperando che un mio futuro figlio non mi chieda mai cosa sia giusto e cosa no.