domenica 14 settembre 2014

chi l'ha detto che il cervello quando dorme...dorme?


Savo tranquillamente facendo biologia quando...mi sono ricordata accidentalmente di avere un blog,  io ricomincerò (lo giuro) ad occuparmi di questo blog, che nessuno si filerà, per davvero!
Cominciamo con una notizia davvero simpatica ed interessante di uno dei miei giornali preferiti...dum dum dum (rullo di tamburi in sottofondo) LE SCIENZE!!
Chi l'ha detto che il nostro bel cervellino bacato quando dorme...dorme? Il nostro cervello come ben sappiamo è uno dei più grandi misteri dell'esistenza insieme al cosmo, da quando l'uomo è nato ha cercato di capirlo meglio per, beh per scoprire tutti i suoi segreti.
Anche quando dormiamo il cervello può eseguire complessi compiti linguistici, come quello di classificare per categorie le parole, e forse perfino calcoli matematici.
Lo ha dimostrato un gruppo di ricercatori del Laboratorio di scienze cognitive del CNRS francese, a Parigi e dell'Università di Cambridge, che illustrano il loro studio in un articolo pubblicato su "Current Biology"
Nella prima fase dello studio Sid Kouider e colleghi hanno chiesto ai partecipanti di classificare alcune parole come animali o come oggetti premendo un tasto con la mano destra o sinistra, a seconda dei casi. Per tutta la durata del compito, protratto fino a quando la reazione dei soggetti non è diventata automatica, l'attività cerebrale dei soggetti è stata registrata su un elettroencefalogramma, permettendo ai ricercatori di calcolare il cosiddetto “potenziale di prontezza lateralizzato” (LRP), un marcatore elettrofisiologico che indica che il soggetto si sta preparando a fornire la risposta allo stimolo e quale mano sta per usare, dato che per muovere la mano destra si attivano i motoneuroni dell'emisfero sinistro, e viceversa.




Schema dell'esperimento. Nel sonno (in basso) i centri impegnati nella classificazione delle parole rispondono allo stimolo come durante la veglia (in alto), solo la mano non si muove (Cortesia S. Kouider et al./Cell)I soggetti sono stati poi portati in una stanza buia, fatti sedere su una comoda poltrona, ed è stato chiesto loro di continuare a classificare le parole ascoltate, fino a che si addormentavano. La proposta di nuove parole da classificare e la registrazione dell'attività cerebrale sono continuate anche durante il sonno.

L'analisi dell'attività cerebrale dei dormienti e il confronto con quella rilevata mentre eseguivano il compito da svegli ha quindi mostrato che il cervello dei partecipanti continuava a impegnarsi anche nel sonno, reagendo con la stessa precisione, sia pure più lentamente. Ovviamente la risposta era confinata alle aree cerebrali impegnate nella classificazione delle parole e di pre-allerta dei motoneuroni, dato che nel sonno l'attività di questi ultimi è bloccata da specifici circuiti di controllo (a meno che non si soffra di sonnambulismo).

Ciò dimostra, osserva Kouider, che l'elaborazione vocale e altri compiti complessi "possono essere eseguiti non solo senza essere consapevoli di ciò che si percepisce, ma anche senza essere coscienti."

Secondo il ricercatore l'elaborazione inconscia non è limitata dalla complessità del compito, ma dalla possibilità o meno di renderla automatica. Si può anche immaginare, prosegue Kouider, che un valente matematico, addormentandosi mentre pensa a qualche equazione, possa continuare a identificare la correttezza dei calcoli durante il sonno.



Ta dà...ecco il sito dove prendo tutte le mie informazioni segretissime :) http://www.lescienze.it


lunedì 2 giugno 2014

Menti Manipolate

Noi, a detta di David Icke, abbiamo un emisfero del cervello destro e uno sinistro, collegati da un "ponte"chiamato corpus callosum. Si ritiene che questo "ponte" consenta ai due emisferi di "comunicare" tra loro, operare insieme e renderci individui dal "cervello completo".
Tuttavia, la maggior parte delle persone non lo è. La struttura e la natura della società umana sono specificatamente finalizzate a impedirlo.
Le funzioni dei due emisferi cerebrali sono molto differenti.
Il cervello sinistro è logico e razionale e decodifica in sequenza le informazioni presenti nell'ORA.
Fondamentalmente è da li che deriva il concetto di "tempo". Più velocemente il cervello sinistro decodifica questa sequenza e più in fretta il tempo sembra trascorrere e viceversa.
L'emisfero sinistro è analitico e oggettivo (le cose esistono solo se posso toccarle, vederle, sentirle...). E, aspetto fondamentale, decodifica la realtà suddivisa in parti invece che complessivamente. 
Noi viviamo dentro una realtà basata sul cervello sinistro, ottenuta indirettamente attraverso la manipolazione.
Nell'emisfero destro, invece, vive ciò che è indipendente, non prestabilito, intuitivo, l'ispirazione artistica e creativa di ogni tipo.
La parte destra del nostro cervello unisce ogni cosa. Percepisce "insieme" e non singole parti. Mentre la parte sinistra vede puntini scollegati la parte destra riesce a capire come unirli.
Sempre secondo Icke, Il sistema di controllo vuole relegarci ed imprigionarci. Chi lo rappresenta non vuole che la parte destra colleghi tra di loro i puntini e veda l'immagine completa e neppure che esprima spontaneità e unicità, dal momento che uniformarsi e conformarsi  è essenziale affinché i pochi possano esercitare il controllo di massa.
L'emisfero destro e quello sinistro non sono il "buono" ed il "cattivo", infatti, affinché possiamo avere il meglio dai due, i due dovrebbero lavorare insieme.
Questa teoria è davvero interessante a mio parere, come ho già detto è scritta da David Icke, il famosissimo giornalista e conferenziere patito delle cospirazioni, di cui mia madre è follemente innamorata, e se fosse vero che il mondo abbia un disperato bisogno di manipolare le menti dei 6 miliardi e passa di persone che abitano la terra? beh sarebbe un po' inquietante, ma cosa al mondo non lo è? abbiamo sempre saputo che noi non usiamo al 100% il nostro cervello, ma che dipenda da un programma manipolatorio del nostro stesso mondo...beh (di nuovo) questo fa pensare e anche molto.

domenica 1 giugno 2014

Riflessioni sul Bene ed il Male


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« Sia sul piano scientifico che su quello morale, venni dunque gradualmente avvicinandomi a quella verità, la cui parziale scoperta m'ha poi condotto a un così tremendo naufragio: l'uomo non è.  veracemente uno, ma veracemente due. »
Una delle più belle frasi tratte dal libro "Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr. Hyde", a mio parere nessun libro che ho letto finora è riuscito così bene a sottolineare la natura dell'essere umano, la bestia e l'uomo, che a volte è solo bestia...
Riflettendoci ogni persona che abbiamo conosciuto (compresi noi)  ha mostrato un'altra faccia, una faccia che nascondeva al mondo, una natura che poteva creare problemi, riluttanza e spregio.
Ma avere più personalità è parte dell'essere umano, per me è un caso patologico...ma tralasciando questo, non è la prima volta che sentiamo dire le parole bene e male, due parole ormai usate senza contegno e intelligenza, eppure se studiate e capite bene nascondono un significato enorme, o nessun significato. Tutti hanno una parte che lotta per uscire e di certo non può essere tenuta a bada per sempre, quella parte che vorrebbe prendere a schiaffi il mondo o bruciare tutto, l'importante è saperla tirare fuori nei momenti adatti dove un po' di cattiveria per difendersi serve o per conquistare qualcosa a cui davvero tieni.
La mia parte oscura è stata a zonzo un bel po' e ha combinato qualche guaio non del tutto innocente, ma proprio in quei momenti mi sorgeva un dubbio...perché il bene è giusto e il male no? chi l'ha deciso? La Bibbia? no...questa cosa del bene è nata prima, per vivere insieme pacificamente? forse si, ma allora come le spiegate le guerre? La verità secondo me è che il bene e il male sono solo la solfa ormai convenzionale che è solo il frutto di  quello che gli esseri umani vogliono, decidono e pretendono per i loro scopi, perché quante azioni malvagie  sono state commesse in nome del bene e della pace? infinite, quindi se non hai una fede precisa, a chi devi dar retta? io ovviamente sono cattolica e credo nelle regole del mio Signore, ma come potrei spiegare ad una persona non credente cosa sono il bene ed il male se non esiste una definizione o una spiegazione valida? certo c'è la storia dello Yin e Yang, ma ragazzi! Lì è reso piuttosto bene che il bene ed il male non esistono, pero' mettono le tenebre e la luce che sono la cosa che più gli assomiglia e pensi che più o meno siano la stessa cosa eppure è assolutamente sbagliato secondo la cultura cinese, quindi dovrei credere che non esistano? e allora perché non potrei mai fare alcune cose con la coscienza che mi ritrovo e perché non posso lasciare che la parte mostruosa di me non esca fuori se non in poche eccezioni, quando è proprio indispensabile? sai quanti omicidi e mutilazioni ci sarebbero? e ritorniamo alla teoria del lavaggio del cervello globale fatto dall'umanità stessa. Nulla..non c'è niente da fare, questo è uno dei misteri che rimarranno nella mia testolina a volte un po' bacata, sperando che un mio futuro figlio non mi chieda mai cosa sia giusto e cosa no.

sabato 31 maggio 2014

Tu non vivrai mai dei tuoi sogni, ma i tuoi sogni ti faranno vivere.

Tu non vivrai mai dei tuoi sogni, ma i tuoi sogni ti faranno vivere.
una frase bellissima, non c'è che dire...ma quanti la possono capire veramente?
Avere sogni e ambizioni è umano, ma fare di tutto per raggiungerli e farli avverare, quello si che è divino.
 Perseverare non è da tutti,  perché desiderare qualcosa è difficile ed anche spaventoso perché appena si raggiunge quello che tanto si è sognato tutto cambia, qualcosa cambia in te, cambia il modo in cui ti vedono e cambia il mondo ai tuoi occhi.

Concludo con la famosissima  frase di William Shakespeare: "siamo fatti della stessa sostanza dei sogni".
Molti studiosi hanno elaborato questa frase come se i sogni fossero una piccola parte di noi, altri hanno generato ipotesi sulla nostra origine, ovvero che da atomi non siamo nati sulla terra ma nello spazio e dato che i sogni sono astratti e si collegano spesso all'universo lo siamo anche noi in un certo senso, altri ancora pensano che si basi sull'inaffidabilità, i sogni sono inaffidabili come noi...ma non mi convince nessuna di queste, perché non si capisce bene a cosa lo stupefacente William pensasse, ai sogni che facciamo di notte? o ai sogni intesi come obiettivi? io punto più per la seconda, forse perché questa frase ormai è il mio supporto morale nei momenti bui, e quindi penso che i sogni siano reali come noi e che si possano raggiungere con una dose di coraggio unita alla perseveranza, parola molto potente.

venerdì 30 maggio 2014

Charme

 Charme, una semplice parola che racchiude un segreto e una inacessibilità da parte di molti. Charme non significa gentilezza e neanche fascino. Si può essere gentili e affascinanti ma senza charme. Ma il sostantivo ha in sé una sua forza. Perché chi ha charme attira l’attenzione e coinvolge le persone malgrado la loro stessa volontà.
Albert Camus definì con queste poche parole il senso di charme: “Lo charme: un modo di ottenere in risposta un sì senza aver formulato nessuna chiara domanda”. Charme è un innato senso nell’essere capaci di calamitare la gente. E’ insito nella persona. Non si impara. Quelle che cercano di essere charmante senza esserlo sono solo un insieme di moine svenevoli. Risultano leziose e non convincenti nel tentare di essere suadenti.Lo charme è qualcosa in più. E non è neanche carisma. Il carisma comporta anche una certa intelligenza che lo charme non esige.
Lo charme è un dono di cui pochi hanno il privilegio di avere, è un dono divino che riesce a prendere tutti, sopratutto le deboli di cuore, non con la bellezza (che molte volte contribuisce),   non con l’intelligenza o con la furbizia, è semplicemente nel sangue, e posso anche dire che solo pochi riescono ad individuarlo, perché è come una specie di droga, ti stordisce e ti ammalia senza che tu te ne renda conto. Insomma, o c’è o non c’è…


riflettere, capire e distinguere

Freud nelle Nuove lezioni dice:<<Questi malati si sono distolti  dalla realtà esteriore ed è per questo che su quella esteriore ne sanno più di noi e possono rivelarci cose che senza il loro aiuto sarebbero rimaste impenetrabili>> mi chiedo, quante volte veniamo veramente ascoltati? Il mondo ha paura di quello che non conosce e la maggior parte delle volte lo allontana, almeno questa è la mia opinione.
Ma ciò non accade solo con le persone malate o spesso volgarmente chiamate "pazze", ma con ogni singolo essere vivente del pianeta...una pianta calpestata, un cane non coccolato e bisognoso di attenzione oppure anche alla più egocentrica delle persone, quelle persone che fingono di avere tutto quello che vogliono dalla vita tranne quella cosa che più di tutte bramano, essere ascoltate e capite.
Comincio questo nuovo blog esprimendo ciò che penso mattina e sera, un unico pensiero che mi tormenta e a volte mi esaspera: cosa bisogna fare per essere ascoltati da qualcuno o anche solo ricordati?
Rare volte capita di incontrare una persona non uguale, perché siamo unici e irripetibili, ma simile, con i tuoi interessi e che ti capisca, perché la maggior parte delle volte il loro "ascoltare" o "capire" è solo annuire, fare facce dispiaciute e stare in silenzio per poi criticarti alle spalle ed etichettarti come una povera scema piena di problemi insomma ipocrisia allo stato puro dato che tutti hanno problemi, chi più gravi chi meno gravi ma comunque problemi sono e far finta che non esistano...quella si che è pura follia!