venerdì 30 maggio 2014

riflettere, capire e distinguere

Freud nelle Nuove lezioni dice:<<Questi malati si sono distolti  dalla realtà esteriore ed è per questo che su quella esteriore ne sanno più di noi e possono rivelarci cose che senza il loro aiuto sarebbero rimaste impenetrabili>> mi chiedo, quante volte veniamo veramente ascoltati? Il mondo ha paura di quello che non conosce e la maggior parte delle volte lo allontana, almeno questa è la mia opinione.
Ma ciò non accade solo con le persone malate o spesso volgarmente chiamate "pazze", ma con ogni singolo essere vivente del pianeta...una pianta calpestata, un cane non coccolato e bisognoso di attenzione oppure anche alla più egocentrica delle persone, quelle persone che fingono di avere tutto quello che vogliono dalla vita tranne quella cosa che più di tutte bramano, essere ascoltate e capite.
Comincio questo nuovo blog esprimendo ciò che penso mattina e sera, un unico pensiero che mi tormenta e a volte mi esaspera: cosa bisogna fare per essere ascoltati da qualcuno o anche solo ricordati?
Rare volte capita di incontrare una persona non uguale, perché siamo unici e irripetibili, ma simile, con i tuoi interessi e che ti capisca, perché la maggior parte delle volte il loro "ascoltare" o "capire" è solo annuire, fare facce dispiaciute e stare in silenzio per poi criticarti alle spalle ed etichettarti come una povera scema piena di problemi insomma ipocrisia allo stato puro dato che tutti hanno problemi, chi più gravi chi meno gravi ma comunque problemi sono e far finta che non esistano...quella si che è pura follia!


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